Tecnica Metamorfica


La Tecnica Metamorfica concentra la sua attenzione sul periodo prenatale, andando a sciogliere i blocchi, insediatisi in questo periodo. 

Il trattamento di Metamorfica agisce a vari  livelli: fisico, psichico, emotivo e comportamentale. Questa pratica nasce intorno al 1950, dall'intuizione di Robert St. John, Naturopata inglese. 

Il trattamento consiste nello sfioramento della zona riflessa della colonna vertebrale sui piedi, sulle mani e sulla testa. In questo modo si va a facilitare lo scioglimento di memorie e condizionamenti ancora attivi nella memoria cellulare e operanti nella vita attuale.

Questa tecnica costituisce un prezioso strumento per avviare un movimento di trasformazione che porta ad un più alto livello di libertà e creatività personale.

E' praticabile ad ogni età e in qualsiasi condizione, è un trattamento d'elezione durante la gravidanza e il puerperio.

Negli anni ’70 le ricerche riguardanti la vita intrauterina sono confluite in una nuova disciplina: la Psicologia Prenatale, che si è posta l’obbiettivo di indagare e approfondire in modo scientifico la connessione fra il mondo  pre-natale e  quello post-natale.

Per molto tempo ha dominato l’idea che l’utero materno fosse per il feto una sorta di paradiso, tutto ciò che avveniva in questo periodo era associato ad esperienze gradevoli di calore, protezione e piacere.

Solo recentemente numerosi studi hanno portato alla luce il fatto che il feto non è un essere passivo ma interagisce con il suo ambiente attraverso attività che lo preparano alla vita extra-uterina.

Il bimbo nella pancia della mamma è in grado di provare sensazioni fisiologiche come paura e ansia, scatenate dalla liberazione di catecolamine nel sangue materno.

Oggi l’influenza della mamma  sul feto è un fatto comprovato anche sulle variazioni genetiche del feto. 

Madri che soffrono di forti tensioni emotive tendono ad avere alterazioni ormonali che oltrepassano la barriera della placenta e possono causare alterazioni nell' equilibrio psicofisico del feto.

I pensieri e i sentimenti della mamma esercitano un effetto benefico o nocivo sul bambino che tiene in grembo,  questa interazione lascia un’impronta sulla psiche del feto, condizionando  il suo modo di essere e di reagire. 










Dott.ssa Emanuela Presepi

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